L’atmosfera è uno strato gassoso che circonda la Terra ed è fondamentale poiché contiene l’ossigeno che ci permette di respirare, consente al nostro pianeta di mantenere una temperatura stabile e ci protegge dalle radiazioni solari. Quando un asteroide si avvicina alla Terra, trova una certa resistenza non appena entra nell’atmosfera; questa fa sì che l’asteroide si vaporizzi prima di poter raggiungere il suolo terrestre.
Il nostro satellite, invece, la Luna, è privo di qualsiasi atmosfera. Nel caso in cui un asteroide si avvicini alla Luna, non troverà alcuna resistenza e potrà quindi raggiungere facilmente il suolo lunare con un impatto improvviso che dà origine a un cratere, le cui dimensioni possono variare a seconda della grandezza dell’asteroide.
La ripresa dell’impatto sulla Luna
Un astrofilo giapponese è riuscito a riprendere il momento dell’impatto di un asteroide sulla Luna. Il risultato? Un lampo, quasi impercettibile per la brevità della durata, che si verifica nel momento in cui si forma il cratere. La caduta dell’asteroide è avvenuta il 16 novembre alle 4:35:40,2 secondi; si ipotizza che l’asteroide faccia parte di uno sciame meteorico chiamato delle Tauridi, dal nome della costellazione Taurus da cui proviene.
La maggior parte di questi corpi si abbatte sulla superficie lunare a velocità comprese tra 20 e 72 km/s, generando potenti esplosioni di luce e calore al momento dell’impatto. Anche i meteoroidi, che sono frammenti molto più piccoli derivanti da collisioni di asteroidi, possono creare crateri di decine di metri di diametro: ad esempio, una roccia di soli 5 chilogrammi può scavare un cratere largo oltre 9 metri e proiettare nello spazio più di 75 tonnellate di suolo e rocce lunari.