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Stop agli smartphone nelle scuole superiori: cosa dice davvero la nuova circolare del Ministero


Il Ministero dell’Istruzione mette uno stop deciso agli smartphone anche nelle scuole superiori. Dopo elementari e medie, il divieto di utilizzo del cellulare si estende anche ai più grandi, “alla luce degli effetti negativi, ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica, che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche”.


Una stretta annunciata, che entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico, e che vieta l’uso dei telefoni durante tutta la permanenza a scuola, anche per fini didattici. Un intervento che – secondo il Ministero – si rende ormai necessario per tutelare la salute mentale, fisica e il rendimento degli studenti.


Gli studi che supportano il divieto


La circolare, firmata dal ministro Giuseppe Valditara, si basa su dati concreti. Due in particolare gli studi citati:



Anche l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato la gravità del fenomeno: secondo il Rapporto ISTISAN 23-253, oltre il 25% degli adolescenti presenta un uso problematico dello smartphone, con ricadute su sonno, concentrazione e relazioni sociali. E per la fascia d’età tra i 14 e i 17 anni, la dipendenza dai social media è direttamente correlata a un peggior rendimento scolastico.


Le eccezioni (poche) e le alternative digitali


Niente più cellulari, quindi, ma non un bando totale alla tecnologia. La circolare chiarisce che “esclusivamente per finalità didattiche”, sarà ancora possibile utilizzare pc, tablet e lavagne elettroniche. Il messaggio è chiaro: la scuola deve sì essere digitale, ma con strumenti adeguati e controllabili.


C’è però un’importante eccezione: “resta inteso che l’uso del telefono cellulare sarà sempre ammesso nei casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato”. In altre parole, gli studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) potranno continuare a usare lo smartphone se previsto nei loro percorsi educativi personalizzati.


Questa distinzione, però, riapre una questione annosa: quella delle regole “speciali” per gli studenti con BES (Bisogni Educativi Speciali). Ancora una volta, sembrano costituire un gruppo a parte, soggetto a eccezioni, con il rischio che vengano visti – o vissuti – come “fuori regola”.


La nuova circolare segna quindi un giro di vite deciso, ma lascia spazio a riflessioni sul ruolo della tecnologia, sull’inclusione e su come costruire una scuola davvero a misura di futuro.


Che ne pensate? È davvero la strada giusta per proteggere i ragazzi o rischia di diventare una misura troppo rigida?


Foto: iStock.