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Ultimo giorno del penny: ecco perché la moneta da un centesimo sparirà dagli Stati Uniti


Una giornata particolare, mercoledì 12 novembre scorso: negli Stati Uniti verrà ricordato come l’ultimo giorno in cui sono stati prodotti nuovi penny, la moneta dal valore più basso nel sistema monetario americano. L’equivalente del nostro centesimo, infatti, non sarà più prodotto. Ripercorriamone insieme la storia.


L’addio al penny: storia e curiosità della moneta americana


Il penny americano nasce a Filadelfia, dove sono stati prodotti anche gli ultimi esemplari, che verranno venduti all’asta per il bene delle tasche dello Stato e la felicità dei fortunati collezionisti che se li aggiudicheranno. Viene introdotto per la prima volta nel 1793 con l’immagine della Statua della Libertà.


Nel 1909, però, la statua lascia il posto al volto di uno dei presidenti degli Stati Uniti più importanti: Abraham Lincoln. I primi penny erano fatti interamente di rame, mentre dal 1982 si è optato per una composizione mista, dal 97,5% di zinco e solo il restante 2,5% da placcatura in rame, da cui deriva il colore della moneta.


Dopo oltre 232 anni di vita, non farà più parte delle monete prodotte negli Stati Uniti, e questo permetterà di risparmiare diversi milioni. Infatti, la produzione e distribuzione di una singola moneta era arrivata a costare 3,69 centesimi, generando quindi per ogni singolo penny una perdita di 2,69 centesimi nelle casse dello Stato e, di conseguenza, in quelle dei contribuenti.


Il futuro del penny e il valore per i collezionisti


Anche se la produzione del penny è terminata, le monete già in circolazione continueranno a essere valide come moneta legale negli Stati Uniti. Molti cittadini e collezionisti conservano con affetto le vecchie monete come simbolo della storia e della tradizione americana. Collezioni che ora saranno destinate a diventare ancora più preziose nel tempo.




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