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Robert Redford: le canzoni che hanno fatto sognare il suo cinema


Il rapporto di Robert Redford con la musica è uno degli aspetti della sua straordinaria carriera più interessanti da scoprire. Già dai Music & Sound Design Labs al Music Café, il Sundance Film Festival da lui creato ha ospitato live e incontri con artisti della scena internazionale.


La leggenda di Hollywood era poi un grande appassionato di country, passione che ha coltivato fin da ragazzino e poi nella sua tenuta nello Utah, dove spesso venivano a trovarlo musicisti con cui negli anni aveva creato un’amicizia importante: da Bruce Springsteen a Neil Young e Jackson Browne. E nella colonna sonora del film L’uomo che sussurrava ai cavalli (di cui era regista e protagonista) fece inserire canzoni di Emmylou Harris, Steve Earle, Dwight Yoakam e quella A Soft Place to Fall di Allison Moorer, candidata all’Oscar come Miglior Canzone Originale.


Ma per spettatori e critici la canzone che più rappresenta l’incontro fra Robert Redford e la musica è Raindrops Keep Fallin’ on My Head, scritta da Burt Bacharach e cantata da B. J. Thomas (anche se Bacharach l’aveva pensata per Bob Dylan) per la celebre sequenza in bicicletta di Butch Cassidy and the Sundance Kid, che vinse l’Oscar per la Miglior Canzone Originale.




Sembra che Redford, stupito da una scelta così poco convenzionale per un film western, ne fu poi così entusiasta da chiamare Bacharach e dirgli: “Hai scritto un capolavoro, è perfetta”. Raindrops Keep Fallin’ on My Head è considerata una delle venti canzoni più famose di tutti i tempi.


Altra pagina musicale indimenticabile legata a Robert Redford è quella del film La stangata e quel tema ragtime creato da Marvin Hamlisch che gli valse anche qui l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora e da allora associato alla truffa perfetta e al sorriso beffardo di Redford (e Paul Newman, ovviamente). Altro film di Redford che porta l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora è La mia Africa, affidata a John Barry, che aggiunge questa statuetta alle quattro conquistate e, per assurdo, mai col suo tema più conosciuto, quello dei film di James Bond.


Se la colonna sonora di Come eravamo unisce Hamlisch e Barbra Streisand, quello che colpisce è che anche All Is Lost, con unico interprete Robert Redford che pronuncia solo 51 parole in tutto il film, valorizza il lavoro di Alex Ebert, giovane leader di Edward Sharpe & the Magnetic Zeros, che porta a casa il Golden Globe per la Miglior Colonna Sonora.