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Dal cuore dell’Acquario al mare aperto: 100 cavallucci marini sono stati liberati nei nostri mari


Una scena che emoziona e fa ben sperare: oltre cento cavallucci marini sono tornati a nuotare liberi nel Mar Piccolo di Taranto, grazie a un progetto di conservazione tra i più significativi in Italia. Gli esemplari, della specie Hippocampus hippocampus, sono nati e cresciuti nei laboratori dell’Acquario di Genova e sono stati rilasciati in natura a circa sei-sette mesi di età.


Si tratta del secondo rilascio dopo quello avvenuto nel maggio 2024, segno di un impegno costante e strutturato portato avanti da una rete di partner che include l’Acquario di Genova, il Comune di Taranto, il CNR/IAS di Palermo, l’Università di Bari, la fondazione One Ocean Foundation e l’azienda danese Rockwool.


Una popolazione in pericolo: calo del 90% dal 2016


Il Mar Piccolo, che un tempo ospitava una delle popolazioni più floride di cavallucci marini nel Mediterraneo, dal 2016 è stato colpito da un drastico declino: la densità di cavallucci marini è crollata di oltre il 90%.


Le cause sono molteplici:



Queste pressioni hanno reso urgente l’intervento, poiché senza azioni mirate, le popolazioni locali rischiano l’estinzione.


Un piano concreto per la conservazione


Il rilascio dei cavallucci marini non è solo un gesto simbolico: è il frutto di un lavoro scientifico mirato, basato su allevamento in ambiente controllato, monitoraggio dell’habitat e collaborazione multidisciplinare. Ogni rilascio è studiato per garantire il miglior tasso di sopravvivenza e il reinserimento stabile degli esemplari nell’ecosistema.


Gli animali vengono monitorati anche dopo il rilascio, in collaborazione con i ricercatori e le autorità locali, per valutare l’efficacia delle azioni intraprese.


Taranto come simbolo di rinascita


La scelta del Mar Piccolo non è casuale: si tratta di un ecosistema unico nel suo genere, un tempo considerato rifugio sicuro per molte specie marine. Restituirgli il suo ruolo ecologico originario è un obiettivo concreto e un esempio di come la scienza e le istituzioni possano agire in modo sinergico.


Il progetto punta anche a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della biodiversità marina, promuovendo pratiche sostenibili e responsabilità condivisa.


Il rilascio, avvenuto nel mese di maggio 2025, è solo una delle tappe di un percorso più ampio. Nei prossimi mesi sono previste nuove azioni di monitoraggio e altri possibili rilasci, per consolidare i risultati ottenuti.



Foto: iStock.