Il prossimo 18 giugno, Elisa salirà per la prima volta sul leggendario palco di San Siro, ma non sarà un concerto come tutti gli altri. La data milanese promette di essere uno spettacolo epocale, non solo per la musica – che ripercorrerà i suoi 28 anni di carriera – ma anche per l’impatto ambientale concreto e misurabile.
«È un’occasione per fare qualcosa di impattante», racconta la cantante durante un incontro con la stampa a Milano. «Uno stadio è un luogo simbolico, e proprio per questo può diventare teatro di un cambiamento reale».
Il primo San Siro a biofuel è di Elisa
Il concerto sarà il primo evento nella storia di San Siro alimentato da un biofuel HVO di seconda generazione, derivato da scarti organici, capace di ridurre le emissioni fino al 70%. Un gesto pionieristico che Elisa spera possa fare da apripista:
«Se questa scelta ispira altri, diventa qualcosa di ancora più importante».
La sostenibilità attraversa ogni livello dell’evento:
- raccolta differenziata potenziata,
- punti di raccolta per abiti usati in collaborazione con Share – Vesti Solidale,
- mobilità sostenibile con il supporto del Comune di Milano per abbattere l’impatto degli spostamenti di oltre 50.000 spettatori.
Elisa ci tiene a sottolineare che il progetto è misurabile e trasparente:
l’Università di Genova e un’azienda tech specializzata monitoreranno l’impatto ambientale grazie all’intelligenza artificiale.
«Parlare di ambiente senza fatti è quasi un’offesa, vista la gravità del negazionismo, anche istituzionale».
Difficoltà, costi e resistenze
Ma non tutto è stato semplice. Elisa ammette che realizzare un evento sostenibile costa – il 35% in più rispetto a un concerto tradizionale – e denuncia la resistenza del settore:
«Friends & Partners ha offerto formazione gratuita a tutti i promoter italiani, ma ha aderito solo il 50%. Il cambiamento fa paura, molti colleghi temono di esporsi. Ma è proprio questa paura a bloccare tutto».
Sul rischio di greenwashing, Elisa è ferma:
«Sono serena. Ogni passaggio è stato tracciato. Non possiamo ancora azzerare tutto, ma ogni passo in avanti conta».
Dal punto di vista artistico, il live sarà un “best of” lungo tre ore, tra musica, immagini e momenti speciali. Tra gli ospiti attesi anche Cesare Cremonini. E poi spazio anche a Plantasia, un ambizioso progetto green nato con Fondazione Cariplo e il Comune di Milano, per la fitobonifica di un’area inquinata in via Quarenga. Sarà il primo intervento operativo della Fondazione Lotus, creata proprio da Elisa.
«È un sogno che coltivo da anni. Ora diventa realtà».
Infine, un appello accorato ai colleghi del mondo della musica:
«Sono stata la prima. Ora mi auguro di essere d’esempio. Se tutti i cantanti facessero scelte green, cambierebbe tutto».
Foto: Instagram.