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La rivoluzione dell’energia sostenibile arriva dal Giappone: ecco la prima centrale a osmosi


In Giappone, a Fukuoka, città costiera dell’isola di Kyushu, è stata recentemente attivata la prima centrale a osmosi del continente asiatico. In grado di generare energia pulita a zero emissioni. Attiva giorno e notte, è indipendente dalla luce solare e dal vento. L’unico elemento che serve? È l’acqua.


Energia osmotica: cos’è e come funziona


Il processo alla base di questa nuova centrale di energia è l’osmosi, un processo che funziona grazie all’assorbimento dell’acqua. L’impianto mette in comunicazione acqua dolce e acqua salata attraverso una membrana speciale. La differenza di concentrazione tra le acque spinge quella dolce attraverso la membrana e genera pressione osmotica. Pressione che viene utilizzata per far girare una turbina che produce energia.


A rendere ancora più sostenibile il processo, il processo è reso ulteriormente sostenibile dall’utilizzo dei residui salini, ovvero la salamoia che di solito viene scartata nel processo di dissalazione dell’acqua. Il rendimento dell’intero impianto è di circa 880 chilowattora all’anno, sufficienti ad alimentare circa 220 abitazioni, oltre che l’intero impianto di dissalazione situato nei pressi della centrale.


Energia osmotica, è la prima volta che ne sentite parlare: ecco perché


Purtroppo oggi questo tipo di produzione di energia è una componente microscopica della produzione elettrica globale. Il problema principale, infatti, sono i limiti tecnici e i costi: la resistenza delle membrane e l’utilizzo di pompe per far entrare l’acqua nell’impianto riducono di molto la resa. È molto costoso far partire la produzione di energia.


L’energia osmotica, però, potrebbe arrivare a coprire fino al 15% della domanda mondiale entro il 2050, grazie ad adeguati investimenti mirati alla riduzione dei costi e allo sviluppo di tecnologie che facilitino il processo iniziale. Il suo vantaggio è evidente: è indipendente da variabili naturali. L’acqua dei fiumi continuerà a scorrere per arrivare nei mari. Dove acqua dolce e acqua salata si incontrano, c’è una potenziale centrale elettrica.







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