Dall’Australia arriva una splendida notizia per l’ambiente. Sono stati rilasciati sette esemplari di rane rosse e gialle di montagna nel loro habitat naturale. I sette anfibi sono stati cresciuti in cattività grazie alle ricerche della Southern Cross University in collaborazione con i parchi nazionali e le comunità locali.
Il lavoro eccezionale per farle cresce in un ambiente protetto
Le rane hanno vissuto per quattro anni in un ambiente protetto e controllato che ha riprodotto le temperature, il tipo di territorio e in alcuni casi addirittura i rumori della foresta, per permettere a questa specie a rischio estinzione di crescere e riprodursi, per poi essere reintrodotta in natura.
Le rane rosse e gialle di montagna sono state selezionate e inserite tra le 110 specie prioritarie da salvaguardare dal governo australiano, anche perché considerate un indicatore della salute dell’intero ecosistema, data la loro elevata fragilità.
Il rientro sarà controllato: sono state reinserite in un’area recintata e protetta
Queste rane vivono nelle foreste pluviali di montagna tra il Queensland sud-orientale e il Nuovo Galles del Sud. Il loro rientro in natura avverrà gradualmente: per il momento sono state reinserite in un’area recintata e protetta, per impedire ad altri animali – più spesso i cinghiali selvatici – di distruggere le pozze d’acqua dove vengono depositate le uova.
La maggiore fragilità legata a questa specie riguarda lo sviluppo delle larve. Per la rana rossa e gialla di montagna, infatti, il ciclo è leggermente diverso: i piccoli si sviluppano direttamente nelle uova e non nuotano come girini, a differenza della stragrande maggioranza delle altre specie di anfibi. Per questo, alla nascita, sono piccolissimi, appena 3 millimetri.
Le ridotte dimensioni spiegano anche la lunga permanenza in cattività. Speriamo che a questi sette esemplari da poco rilasciati presto se ne aggiungano molti altri.
Foto: Instagram