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Una macchina che crea benzina dall’aria: ecco l’incredibile idea di una startup americana


Immagina una macchina capace di produrre benzina a partire da aria, acqua e luce solare. Sembra uscita da un romanzo di fantascienza, eppure è una realtà concreta sviluppata da Aircela, una startup con sede a New York. Questo innovativo dispositivo è in grado di generare fino a quattro litri di benzina sintetica al giorno, rimuovendo contemporaneamente circa dieci chilogrammi di anidride carbonica dall’atmosfera ogni 24 ore. Il risultato? Un carburante pronto all’uso che non richiede alcuna modifica ai motori esistenti né alle infrastrutture attuali.


Il punto di forza di questa tecnologia sta proprio nella sua compatibilità con il presente. La benzina ottenuta è chimicamente equivalente a quella fossile, ma prodotta in modo sostenibile, grazie all’impiego di energia solare e alla cattura diretta della CO₂ atmosferica. Il processo non comporta emissioni aggiuntive: la CO₂ utilizzata viene rilasciata nuovamente solo durante la combustione, generando così un bilancio neutro sul piano climatico.


Dove l’elettricità non arriva, arriva il sole: energia liquida ovunque


Aircela ha pensato a un sistema completamente autonomo, in grado di funzionare anche in contesti dove la rete elettrica è assente o inaffidabile. Questo lo rende particolarmente adatto per aree isolate, piccole isole, comunità montane, ma anche per il settore del trasporto marittimo o per alcune attività industriali dove l’elettrificazione non è ancora una soluzione praticabile o economicamente sostenibile.


Non si tratta di una tecnologia miracolosa, né di una soluzione già pronta per sostituire su larga scala i carburanti fossili. La produzione è ancora limitata e l’efficienza energetica del processo non è elevata. Tuttavia, il valore di questa invenzione sta nella sua immediatezza e flessibilità. In un periodo storico in cui ogni tonnellata di CO₂ evitata può fare la differenza, una macchina come questa rappresenta un passo concreto verso una transizione ecologica più inclusiva, soprattutto per quelle realtà che oggi dipendono ancora fortemente da generatori diesel o dall’importazione di carburanti.



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