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Verso un futuro sempre più “green”: arriva la nuova generazione di pannelli solari organici e liberi da metalli tossici


Nel pieno della corsa globale all’abbandono dei combustibili fossili, l’energia solare resta una delle armi più potenti nella lotta alla crisi climatica. Ma se oggi i pannelli fotovoltaici più comuni si basano sul silicio – materiale ad alta efficienza ma poco sostenibile da smaltire – una nuova tecnologia promette di cambiare tutto, partendo da un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: eliminare i metalli tossici.


La svolta arriva dal Giappone: celle solari organiche al 100%


Flessibili, leggere e finalmente sostenibili. Le celle solari completamente organiche, realizzate con materiali a base di carbonio, stanno vivendo un momento di svolta. Il team del professor Masahiro Nakano dell’Università di Kanazawa, insieme all’azienda giapponese REIKO Co., Ltd. e ai ricercatori della canadese Queen’s University, ha appena raggiunto un nuovo record mondiale: 8,7% di efficienza. Un balzo enorme rispetto al precedente 4% e un segnale chiaro che il fotovoltaico del futuro sarà pulito anche alla fine del suo ciclo di vita.


Due innovazioni tecniche per un futuro più pulito


A rendere possibile questo salto sono due soluzioni tecnologiche chiave:


  1. Un nuovo elettrodo trasparente a basse temperature, basato sul polimero conduttivo PEDOT:PSS, che può essere lavorato a soli 80°C, senza l’uso di sostanze chimiche corrosive. Il risultato? Un materiale stabile, con ottima conduttività (meno di 70 Ω/sq), perfetto per le celle a film sottile.
  2. Una tecnica di laminazione intelligente che permette di sovrapporre strati delicati senza danneggiarli. Come? Creando l’elettrodo in nanotubi di carbonio su pellicole esterne, da applicare successivamente alla cella. In questo modo si evitano interazioni indesiderate e si preserva l’efficienza complessiva.


Due soluzioni, un solo obiettivo: celle più efficienti, più semplici da produrre, e finalmente sostenibili dalla A alla Z.


Cosa cambia davvero: dai tetti alle serre, fino ai vestiti


Questa nuova generazione di fotovoltaico apre scenari impensabili per i pannelli rigidi tradizionali: si può applicare su superfici curve, leggere, mobili o tessili. Le celle organiche, infatti, possono essere integrate in:



E non solo. Il fatto che non contengano piombo né metalli pesanti le rende facilmente smaltibili come plastiche comuni, azzerando i rischi ambientali e abbattendo i costi post-utilizzo.


L’obiettivo del team giapponese? Portare questa tecnologia fuori dai laboratori. Insomma, siamo vicini a una nuova era per l’energia solare: una dove efficienza e sostenibilità non sono più in conflitto, ma viaggiano insieme. Le celle fotovoltaiche organiche rappresentano un primo passo concreto verso un futuro energetico più leggero, flessibile e accessibile. Un futuro che parla la lingua dell’ambiente. E della semplicità.




Foto: Unsplash.