La sera del 13 novembre 2015 è stata quella in cui il mondo della musica si è reso tragicamente conto di essere un obiettivo del terrorismo.
Da allora i concerti sono diventati un possibile target e di questo hanno dovuto tenere conto in tema di sicurezza e prevenzione. Quella sera, al Bataclan di Parigi, si teneva un concerto degli Eagles of Death Metal quando un commando di terroristi fece irruzione, uccidendo novanta spettatori e ferendone altri cento. A qualche chilometro dal Bataclan, gli U2 erano impegnati nelle prove generali per un paio di concerti.
La band fu portata in albergo, dove si impegnò a dare una mano ai colleghi californiani, che tornarono a esprimersi solo cinque giorni dopo sulla propria pagina Facebook, ancora sotto shock per quanto accaduto, condividendo l’orrore e il cordoglio per le vittime. Gli U2, che si erano esibiti al Madison Square Garden poco più di un mese dall’attacco alle Torri Gemelle, il 7 dicembre seguente, in occasione della data “di recupero” della serata nella capitale francese, ospitarono sul palco proprio gli Eagles of Death Metal per una esecuzione corale di People Have the Power di Patti Smith.
Quanto accaduto si propagò immediatamente sui social degli artisti di tutto il mondo e la musica live si fermò ovunque. Madonna decise di interrompere il suo concerto per raccogliersi col pubblico in un attimo di riflessione. Durante l’esecuzione di Hometown Glory di Adele, il 17 novembre a New York, alle sue spalle furono proiettate immagini evocative della capitale francese e il palco illuminato con luci rosse, bianche e blu. Celine Dion eseguì L’hymne à l’amour agli American Music Awards di Los Angeles; i Coldplay, il giorno successivo all’attacco, cantarono Imagine per darsi il coraggio di salire sul palco.
Un anno dopo quella tragica serata, il Bataclan riaprì i battenti con Sting che disse in apertura: “Abbiamo due cose da fare stasera: rendere omaggio ai morti e celebrare la musica e la vita che questo teatro rappresenta”, e dopo un minuto di silenzio cantò una delle sue canzoni più note, Fragile, prima di eseguire i classici dei Police e brani del suo nuovo album, appena uscito.
Nel 2017, l’attentato terroristico a Manchester, al concerto di Ariana Grande – affollato di adolescenti e bambini e con 22 vittime – riportò l’orrore e la paura in luoghi deputati alla gioia e alla musica. E oggi, a dieci anni dai tragici fatti del Bataclan, rimane viva una delle peggiori ferite subite dal mondo della musica.