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Beyoncé costretta a cambiare il testo di una canzone di “Renaissance”: cosa è successo


Il comeback musicale di Beyoncé sta monopolizzando l’interesse dei media di tutto il mondo: “Renaissance”, il suo album pubblicato lo scorso venerdì, si appresta a debuttare alla numero 1 della Billboard Hot 200 (la classifica americana degli album più venduti) con una stima di 275.000 e 315.000 copie in una settimana. Numeri incredibili, anche se lontani dai precedenti lavori di “Queen Bee”. 


Ma nelle ultime ore la popstar è coinvolta in una vera e propria bufera mediatica. Il motivo? In uno dei pezzi del suo nuovo album – nello specifico “Heated”, traccia numero 11 di “Renaissance”, Beyoncé utilizza un termine ritenuto offensivo.


La parola in questione è “spaz” ovvero “spastico” e la frase incriminata cantata nel brano è “Spazzing on that ass, spaz on that ass”. I due termini “spazzing” e “spaz” sono usati in maniera colloquiale negli Stati Uniti e stanno a significare “impazzire”, ma entrambi derivano dalla parola “spastic”, ovvero “spastico”, termine utilizzato in maniera dispregiativa per indicare persone con disabilità.



Dopo la bufera delle ultime ore, il team di Beyoncé è intervenuto pubblicando un comunicato stampa e, in una nota, si precisa che la cantante modificherà quel passaggio nella canzone cambiando il testo: “La parola, non usata intenzionalmente in modo dannoso, sarà sostituita”. Tant’è che il brano è al momento offline sul canale YouTube della cantante.


Un nuovo caso che arriva a pochi mesi di distanza dalle polemiche per un brano di Lizzo, anche lei costretta a modificare una sua canzone per aver usato lo stesso termine. In quel caso, a far notare il problema di usare quel termine, era stata la scrittrice Hannah Diviney che è intervenuta anche per “Heated” di Beyoncé:


“Pensavo che [con la polemica su Lizzo, ndr] avessimo cambiato l’industria musicale e avviato una conversazione globale sul perché il linguaggio abilista, intenzionale o meno, non ha posto nella musica. Ma credo di essermi sbagliata. […] Non ignorerò mai certi termini e non mi importa da chi provengono o quali siano le circostanze. Serve più educazione per migliorare la consapevolezza delle disabilità mentali”.


Immagine di copertina: Beyoncé, via Instagram