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Gaia racconta le sue “ferite” più profonde: la lettera è toccante


Quello della salute mentale è un tema di cui si parla ancora troppo poco, ma che è sempre più centrale per le nuove generazioni. Da Cesare Cremonini a Sangiovanni, sono molti gli artisti che in questi anni hanno voluto raccontare le proprie debolezze più intime.


Esporsi, mostrare le proprie insicurezze non è solo un modo per dimostrare empatia: significa far capire che chiunque deve affrontare momenti difficili, ed è solo condividendoli con gli altri che si riesce a iniziare ad accettare i lati più profondi, e anche più faticosi, della propria sensibilità. Parole come vuoto, ansia o solitudine – che Gaia descrive come la “diabolica trinità” – non devono essere dei tabù, dal momento che sono emozioni che tutti, prima o poi, provano.


La lettera di Gaia è importante


Gaia l’ha fatto capire in modo onesto ed estremamente toccante. Durante un viaggio in treno tra Roma e Milano si è lasciata andare in una lunga lettera. Le sue parole riescono a descrivere la sensazione di chi diventa schiavo delle proprie insicurezze e di loop mentali dai quali è difficile uscire. Raccontano la pressione sociale che ogni ragazza di vent’anni può sentire, così come i possibili “cerotti” che si spera di avere attraverso l’approvazione degli altri. Raccontano di relazioni sempre più instabili.


“La bimba che è in me vorrebbe solo essere vista, amata, accettata, cercata – scrive Gaia – senza dover per forza fare ‘la brava’, servire a qualcosa o a qualcuno, non dando mai e poi mai fastidio”.


Gaia spiega che certe ferite vanno fatte “respirare” e che “l’ansia di risolvere un problema è essa stessa un problema”. Il suo è un messaggio importante e ci racconta che l’unico modo per crescere ed “evolvere” come individui sia accettarsi, per davvero.


Ecco il suo post pubblicato su Instagram: