Gli italiani l’aspettavano al varco per capire se, anche senza Luca Argentero, la serie avrebbe retto ugualmente. Stiamo parlando ovviamente della versione statunitense di “Doc – Nelle tue mani”. Negli USA la serie ha raccolto risultati incredibili, diventando il miglior successo della FOX degli ultimi cinque anni ed è già stata rinnovata per una seconda stagione. In Italia, com’era comprensibile, c’è stato sicuramente meno entusiasmo.
Le prime due puntate andate in onda sulla Rai il 20 maggio hanno raccolto il 14,7% di share, un risultato dignitoso ma ovviamente non paragonabile ai numeri ottenuti dalla serie con Luca Argentero, che ha spesso superato il 29%. A colpire, però, è stato il parere della critica.
Le reazioni dei critici italiani
Il talento di Molly Parker, che ha interpretato la nuova protagonista Amy Larsen, è indiscutibile. Ricordiamo che l’attrice ha alle spalle una carriera prestigiosa e ha recitato in serie tv molto importanti che l’hanno portata a vincere più di un Critics Awards e a ottenere una nomination agli Emmy. Eppure il suo personaggio non ha convinto fino in fondo: mentre il Dr. Fanti di Argentero poneva l’accento sull’empatia, raccontando di un medico che in passato ha avuto un atteggiamento spietato con i pazienti ma che, con la perdita della memoria, cambia totalmente approccio; la Dott.ssa Larsen continua ad essere una figura dura e spigolosa sempre, nonostante dimostri una grande passione per il suo lavoro. La versione americana ha calcato più la mano sulla storia da raccontare, concentrandosi meno sullo sviscerare le emozioni provate dal protagonista e dagli altri personaggi, a cui la serie dà meno spazio già dalle prime puntate.
Un’altra critica ricorrente è legata alla velocità con cui la serie racconta la vicenda della dottoressa Larsen: già dopo le prime puntate lo spettatore conosce tutto il suo passato. Nella versione italiana invece avevamo scoperto la storia del Dr. Fanti più gradualmente, lasciando spazio anche alle storie di tutti gli altri personaggi del cast che pian piano andavano a comporre un racconto corale molto più articolato ed emozionante.
Sono considerazioni più che comprensibili: il pubblico americano ha altri gusti ed è abituato a tutt’altro tipo di serialità televisiva, il pubblico italiano invece è più vicino a format come la fiction e la soap. Una cosa, però, è chiara: un “Doc” in Italia senza Luca Argentero non sarebbe possibile.