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L’ultimo desiderio di Alvaro Vitali riguarda Pierino: le sue parole nell’intervista il giorno prima dell’addio sono commoventi


Alvaro Vitali si è spento il 24 giugno, dopo due settimane di ricovero per una broncopolmonite recidiva. Un addio che ha commosso l’Italia intera, soprattutto chi è cresciuto con le sue esilaranti battute, i film comici degli anni ’80 e quell’inconfondibile risata da “Pierino”.




L’ultima intervista di Alvaro Vitali e il sogno nel cassetto per Pierino


Ma proprio il giorno prima di morire, Alvaro aveva concesso un’ultima intervista al settimanale Chi. Un racconto toccante, sincero, intimo. Tra la solitudine, la fine del matrimonio con Stefania Corona, la depressione e il bilancio di una vita che, pur tra alti e bassi, ha lasciato un segno indelebile nel cuore del pubblico.


“Io detesto Pierino, ma lo amo allo stesso tempo. Perché grazie a lui mangio da tanti anni, e questo che ho in testa non è un cappello ma un attestato di garanzia” ha raccontato dal letto d’ospedale. Un mix di ironia e malinconia, proprio come il personaggio che lo ha reso celebre.


A sorpresa, però, Vitali ha anche svelato il suo ultimo sogno nel cassetto. Uno di quelli che, a sentirlo, fa subito tornare il sorriso: “Girare l’ultimo film della saga di Pierino. Ti dico in anteprima che la sceneggiatura è terminata, con titolo provvisorio: Don Pierino. Tu immagina cosa potrebbe combinare Pierino in un convento, dopo essersi spacciato per un frate per non pagare le tasse… sai che risate”.


Tra le pagine di quell’intervista c’è tutta la sua umanità. E anche un rammarico, grande quanto una carriera: “Non essermi reinventato e messo al passo con i tempi, così da non perdere il treno del successo. Pensavo che la commedia all’italiana sarebbe stata eterna, invece mi sbagliavo. Tu non sai quante volte ci ho pensato e ci penso tutt’ora. Peccato”.


Il personaggio che più lo rappresentava, a detta sua, non era Pierino ma Giggi il bullo: “È il tipico ragazzotto romano di Trastevere che fa tanto il duro ma, alla fine, è soltanto un fregnone. Un po’ come me”.


E allora sì, Alvaro, ci immaginiamo Pierino in convento, e stiamo già ridendo.
Grazie di tutto.


Foto: LaPresse.