Le osservazioni condotte attraverso i satelliti dell’Esa hanno mostrato come anche il Polo Nord abbia, quest’anno, il suo buco dell’ozono, esattamente come il Polo Sud. L’analisi del German Aereospace Center (DLR) evidenzia, però, che questo buco si chiuderà entro la metà di aprile.
Il buco dell’ozono Artico è stato scoperto recentemente da una ricerca del Centro aerospaziale tedesco di Oberpfaffenhofen, pubblicata poi su Nature. Il buco del Polo Nord è grande tre volte la Groenlandia, ma non è una minaccia per l’uomo.
Entrambi i poli nel corso dell’inverno perdono ozono, ma l’esaurimento dell’ozono nell’Artico è decisamente inferiore a quello dell’Antartide. La causa della formazione del buco dell’ozono va ricercata nella presenza di temperature molto fredde (parliamo di temperature inferiori a -80°C), nella luce solare, nei campi eolici e nell’uso dei clorofluorocarburi (CFC), ufficialmente banditi nel 1987 dal Protocollo di Montreal.
Il buco dell’ozono Artico di quest’anno ha un’estensione massima di meno di 1 milione di kmq. È molto più piccolo di quello antartico. In passato qualche volta si sono presentati dei mini buchi dell’ozono al Polo Nord, ma le cifre di quest’anno hanno mostrato un buco più grande, mai visto in precedenza nell’Artico. Fortunatamente ben presto si chiuderà.
Foto e fonti: Esa