E’ il giorno di Hachiko – In Giappone, proprio oggi, si celebra una ricorrenza nota a molti di noi, grazie ad un film. Si festeggia (o meglio dire, si rende omaggio) Hachiko. Questo perché noi tutti possiamo ricordare il bellissimo film con Richard Gere. La sua storia ha dell’incredibile, perché non è solo la prova d’amore di un cane verso il suo padrone, ma è anche l’intreccio di una storia nella storia. Hachiko – ovvero Hachi, che significa 8 (numero considerato fortunato) – era un Akita Inu bianco, e in sua memoria – col fine di farne un esempio – è stata dedicata una statua a Shibuya, a Tokyo. La statua – e anche qui la storia si complica – non è l’originale, ma una copia realizzata dal figlio dello stesso uomo che realizzò la prima. La prima statua, sarebbe invece stata usata durante la seconda guerra mondiale, al fine di usare quanto più metallo possibile.
Dal 1924 Hachi – ancora cucciolo – viene accudito da un professore, e lui (Hachi) per quell’anno si reca alla stazione in attesa del ritorno del suo padrone. Però, quel professore, Hidesaburō Ueno, nel 1925 morì colto da un ictus. Così, Hachi, per dieci anni della sua vita, si presentò ogni giorno alla stessa ora in stazione, aspettando quel suo padrone che mai più sarebbe ritornato. La voce si sparse, e Hachi divenne così il simbolo della fedeltà assoluta. per lui vennero fatte più statue, con la più importante di queste posata appunto a Tokio. Il giorno della sua morte, in Giappone fu indetto un giorno di lutto nazionale e ad oggi, alcune delle sue ossa sono state sepolte accanto ai resti del suo stesso padrone