1.390 metri di profondità, dove la luce del sole non penetra e dove si possono fare incontri al limite dell’alieno. Fino a qui, con un veicolo telecomandato da remoto, si sono spinti i ricercatori del MBARI (Monterey Bay Aquarium Research Institute) dove hanno assistito ad uno spettacolo della natura davvero sorprendente.
Il calamaro e le sue “perle”: il video
Davanti agli occhi dei ricercatori appare un calamaro che porta con sé quello che sembra un filo di perle bianche. In realtà non sono perle ma uova, e questa tecnica di trasporto è un ingegnoso metodo per proteggerle dai predatori.
Sembra infatti che questo sistema riduca le probabilità che un predatore possa nutrirsi delle perle, sia perché dovrebbe avvicinarsi molto al calamaro il cui compito è proteggere la progenie, sia perché posizionate in questo modo creano un movimento ondeggiante più difficile da catturare.
La tecnologia ha fatto passi da gigante anche per quanto riguarda le immagini sottomarine; qui il veicolo telecomandato (ROV) Doc Ricketts è riuscito a catturare un video in altissima definizione restituendo una visione quasi dal vivo del calamaro.
Foto: Jonathan Diemel Unsplash