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Il pallone arriva finalmente nello spazio a 30 dall’incidente del Challenger

Ellison Onizuka si imbarcò nel 1986 sullo space shuttle Challenger.

Era il suo secondo lancio verso lo spazio e decise di portare con sé un pallone da calcio.

Non un pallone qualsiasi, ovviamente, ma un pallone con tutte le firme della squadra di calcio maschile e femminile della Clear Lake High School.


Tra le tante firme che lo avrebbero accompagnato in orbita c’era anche quella della figlia Janelle, 16enne.


Il Challenger non arrivò mai nello spazio. Dopo 73 secondi dal lancio si disintegrò sopra l’Oceano Atlantico.

I 7 membri dell’equipaggio, tra cui Onizuka, persero la vita.

L’incidente fu causato da un malfunzionamento a uno dei dei due razzi.

Il pallone fu ritrovato tra le macerie e fu riconsegnato alla scuola che lo ha custodito per tutti questi anni, fino a qualche giorno fa.


L’astronauta Shane Kimbrough, partito in missione sulla International Space Station, venuto a conoscenza della storia del pallone legata alla tragedia del Challenger ha chiesto alla scuola il permesso di poter portare il pallone con sé sulla Iss.

Un modo simbolico per concludere la missione del Challenger.


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Foto: Twitter