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Passaporto, firma e impronta digitale: un tempo i gatti erano dei veri e propri marinai!

Un tempo i gatti erano dei veri e propri marinai: salpavano assieme ai militari in missioni navali con il proprio passaporto dotato di nome, cognome, numero di serie, firma (che chiaramente consisteva in una X) e impronta digitale, ovvero la propria zampina registrata sul documento.

Il legame tra felini e marinai è sempre stato speciale, un po’ perché gli animali offrivano compagnia e coccole nei lunghi viaggi che si andavano ad affrontare, ma anche e soprattutto per una missione importantissima: salvaguardare le merci trasportate ed evitare il diffondersi delle malattie andando a caccia di topi, roditori e parassiti.



I felini, infatti, per natura attaccano e uccidono i ratti, ma hanno anche una grandissima capacità di adattamento che li rende perfetti per la vita di mare. La loro presenza a bordo, dunque, ha evitato anche il diffondersi della peste nera, la cui principale causa di diffusione era, appunto, la presenza di topi sulle navi.

Era anche credenza comune, tra i marinai, che i gatti portassero fortuna: era imprescindibile averne uno a bordo per scongiurare pericoli durante il tragitto verso le terre straniere. Spesso i gatti venivano adottati proprio durante l’arrivo alla meta per riaffrontare poi il viaggio di ritorno, diventando vere e proprie mascotte tra l’equipaggio.


L’usanza del passaporto e dei documenti ufficiali per i felini a bordo delle navi si è poi diffusa durante le due guerre mondiali: i gatti erano diventati a tutti gli effetti “gatti di bordo”, riconosciuti dal capitano di porto in persona.


Foto: Wikipedia