Qual è la città in cui si vive meglio e, soprattutto, quella in cui si vive peggio?
A rispondere a questa domanda è la consueta classifica realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications dedicata alla qualità della vita in Italia.
Lo studio, elaborato in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, ha preso in considerazione le 107 province italiane analizzando una lunga serie di fattori come affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, sistema salute, reddito e ricchezza, intrattenimento e cultura, turismo e altri ancora.
È emerso che la qualità della vita è considerata “buona o accettabile” in 60 province su 107, anche se lo studio sottolinea che questo valore sia inferiore a quello degli scorsi anni, evidenziando quindi un peggioramento.
Le città italiane dove si vive peggio
Al fondo di questa classifica troviamo Caltanissetta (107°), poco più su troviamo Crotone (106°) e Reggio Calabria (105°). Brutte notizie anche per la capitale, che scende al 29° posto contro il 24° del 2024.
Roma ha “perso punti” in quasi tutte le categorie, migliorando solo in reddito e ricchezza, passando dal 52° posto al 39°, e rimanendo stabile al 4° alla voce turismo. Male invece in affari e lavoro (69° posto contro 63°), ambiente (74° posto contro il 71°), istruzione e formazione (11° posto contro il 7°) e sicurezza sociale (41° posto contro il 19°).
In testa alla classifica, invece, rimane Milano. Il capoluogo lombardo, che solo pochi giorni fa è stato citato in un altro studio pubblicato da Il Sole 24 Ore che la indicava come la città con più denunce ogni 100mila abitanti, si conferma come città che non può certo vantarsi per il numero di reati e, più in generale, per la sicurezza, ma spicca per categorie come istruzione, affari e lavoro, reddito e ricchezza e ha perso poche posizioni nelle altre categorie.
Ecco la classifica completa:
- Milano
- Bolzano
- Bologna
- Firenze
- Monza
- Trento
- Padova
- Verona
- Parma
- Reggio Emilia