P. Diddy colpevole, ma non di tutte le accuse. Dopo settimane di testimonianze scioccanti, prove audio e racconti drammatici, la giuria ha finalmente emesso il verdetto nel processo per traffico sessuale contro Sean “Diddy” Combs. Il produttore discografico di Harlem, 55 anni, è stato assolto da tre capi d’accusa, tra cui quelli più pesanti legati all’associazione a delinquere e al traffico di esseri umani a scopo sessuale, ma condannato per il trasporto di persone ai fini della prostituzione.
Una sentenza che scuote l’industria musicale americana, ma che al tempo stesso evita a Combs l’ergastolo: se fosse stato giudicato colpevole su tutti i fronti, il rischio sarebbe stato proprio quello. Ora, invece, il procuratore Maurene Comey ha annunciato che chiederà una pena detentiva di 20 anni. Intanto, il giudice ha respinto la richiesta di scarcerazione su cauzione: Diddy resterà dietro le sbarre.
Il verdetto della giuria su P. Diddy
Otto uomini e quattro donne. Sono stati loro, dopo 13 ore di camera di consiglio, a decidere il destino del rapper. Per quanto riguarda le accuse di traffico sessuale legate a Casandra Ventura (in arte Cassie) e a una donna identificata come “Jane”, la giuria ha stabilito che non ci sono prove sufficienti per una condanna. Ma per quanto riguarda il trasporto a fini di prostituzione, la colpevolezza è stata chiara.
Il verdetto è arrivato dopo settimane di processo segnato da testimonianze devastanti: video, audio, racconti di violenza e coercizione sessuale. Diddy, al momento della lettura della sentenza, ha giunto le mani in preghiera, ha abbracciato i familiari, ha battuto il cinque al suo avvocato e ha ringraziato i giurati.
Le accuse e il crollo dell’impero
Tutto è iniziato con l’arresto a settembre 2024. Poi è arrivata la causa di Cassie Ventura, ex compagna del produttore, che ha riaperto un vaso di Pandora: anni di abusi, botte, costrizioni a partecipare a festini sessuali con prostitute maschi, droghe, ricatti.
“Li chiamava Freak Off”, ha detto in aula, “lui guardava, si masturbava e filmava”. Un’altra ex, sotto lo pseudonimo di Jane, ha raccontato di minacce, botte e pressioni psicologiche: “O partecipi o ti rovino”.
In aula sono comparsi anche ex assistenti personali, che hanno raccontato di dover preparare camere d’hotel per questi incontri e comprare droga per il loro capo. La difesa ha ammesso episodi di violenza domestica, ma ha insistito: “Non erano parte di un sistema criminale. Sono relazioni complesse, ma consensuali.”
Cosa succede adesso a P. Diddy
Con l’assoluzione dai reati più gravi, Combs si salva dal carcere a vita, ma una condanna per traffico di persone ai fini della prostituzione resta pesantissima. Il prossimo passaggio sarà la sentenza definitiva, in cui verranno decisi gli anni di carcere. Intanto, il suo team legale punta ancora alla scarcerazione, mentre la procura vuole che paghi con due decenni dietro le sbarre.
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