Hollywood ha perso una dei suoi divi più importanti. Robert Redford è morto all’età di 89 anni. A dare la notizia è stata l’agenzia che rappresentava l’attore attraverso un comunicato stampa.
Si avvicinò alla recitazione quasi per caso. Tutto merito di una ragazza, Lola Van Wagenen, che lo convinse ad abbandonare la vita da bohèmienne che aveva sperimentato in Europa, durante i suoi viaggi in Francia e Italia, e iscriversi al Prat Institut di New York. Si appassionò prima alla scrittura di sceneggiature e poi, dopo le prime prove, al lavoro di attore.
Le prime esperienze furono in tv grazie a programmi come a “Playhouse 90”, “The Deputy”, “Perry Mason” e “Ai confini della realtà”. Sul grande schermo esordì nel 1962 nel film diretto da Denis Sanders “Caccia di guerra”. Nel 1965 ebbe un discreto successo con il film di Robert Mulligan “Lo strano mondo di Daisy Clover” che gli fece ottenere anche il suo primo Golden Globe come miglior attore debuttante. Fu poi la volta de “La caccia” (1966), “A piedi nudi nel parco” (1967) e “Butch Cassidy” (1969) che ricevette ottimi consensi da parte della critica – ancora oggi è considerato come uno dei film western più belli di sempre – e lo fece conoscere in tutto il mondo.
Negli anni ’70 entrò di diritto nella storia del cinema grazie a capolavori come “Corvo rosso non avrai il mio scalpo!”,“Come eravamo e “La stangata”, diventando in uno dei sex symbol più amati di Hollywood. Il primo Oscar, però, lo vinse con “Gente comune” nel 1980, il suo primo film da regista. A questo seguirono altri otto film: con pellicole come “In mezzo scorre il fiume” (1992) “Quiz Show” (1994) o “L’uomo che sussurrava ai cavalli” (1982) Redford è riuscito a raccontare la società americana con una grande sensibilità e uno sguardo unico.
Robert Redford ha amato il cinema in tutte le sue forme. Nel 1990 Insieme all’amico Sydney Pollack ha fondato il Sundance Film Festival scoprendo nuovi talenti come Quentin Tarantino, Kevin Smith, Jim Jarmusch, Christopher Nolan dando così visibilità ad una nuova generazione di registi che, a sua volta, ha lasciato un segno importantissimo nella storia della settima arte.
Oggi il mondo del cinema perde uno delle sue stelle più lucenti, un’icona che ha segnato l’immaginario americano – e non solo – con talento e classe per sempre testimoniata dai suoi film.