Con la scomparsa di Diane Keaton, lo scorso sabato 11 ottobre, tutti hanno definito l’attrice “la musa di Woody Allen”, nonché sua compagna di vita e soprattutto con una grandissima eredità dei suoi lavori. Adesso, l’attore e regista ha rotto il silenzio con una lunga lettera pubblicata su The Free Press.
Woody e Diane: due destini incrociati
L’incontro tra Woody Allen e Diane Keaton risale al 1969, durante le prove per Play It Again, Sam. Da lì è nato un legame che, pur non tenendoli sempre uniti nella vita privata, li ha accompagnati attraverso anni di cinema che avrebbero segnato la storia.
Diane non era soltanto un volto davanti alla telecamera: le sue erano infatti le uniche critiche che contava per Woody Allen. “Non ho mai letto una recensione — ha scritto —, mi interessava solo ciò che aveva da dire lei”.
Eppure, il loro non è stato un amore convenzionale, ma una connessione forte, fatta di stima reciproca, intimità creativa e sincero affetto.
Keaton: una musa artista
Per Diane Keaton, recitare non era mai solo recitare: era vivere, esplorare, mostrarsi fragili e audaci insieme. Nel suo corpo di opere, l’attrice è stata molto più di una “musa”: sapeva imporsi, sorprendere, reinventarsi. Molti sottolineano quanto Diane fosse libera anche fuori dal set: il suo stile, con giacche oversize, cappelli curiosi, un’eleganza non costruita, è diventato parte del suo marchio distintivo.
E non dimentichiamo i successi: Io e Annie (Annie Hall), il film che le valse l’Oscar nel 1977, fu in buona parte scritto pensando a lei. Insieme ad Allen realizzarono altri titoli celebri, come Manhattan, e anche Misterioso omicidio a Manhattan, che riaffiora nel loro dialogo artistico.
Woody Allen: il suo ricordo per Diane Keaton
Nel suo tributo su The Free Press, Woody Allen ha raccontato Diane con umanità, rimpianto, e nostalgia che traspare anche dalle parole usate: “Era unica, diversa da chiunque il pianeta abbia sperimentato”.
L’attore ha confessato la sorpresa per la sua scomparsa, dal momento che non sapeva che stesse male, e ha parlato di come quel legame, anche dopo la fine del loro amore, sia rimasto intatto nella loro amicizia e nella creazione di cinema insieme.
Non è corretto dal punto di vista grammaticale dire che era “la più unica”, ma tutte le regole di grammatica, e immagino tutto il resto, vengono meno quando si parla di Diane Keaton. Quando ci siamo incontrati per la prima volta, ho pensato che fosse così affascinante, così bella, così magica, che ho messo in dubbio la mia sanità mentale. Mi sono chiesto: è possibile innamorarsi così in fretta?
(…)Scherzavo con Keaton dicendo che saremmo finiti così — lei come Norma Desmond, io come Erich von Stroheim: una volta suo regista, poi il suo autista. Ma il mondo è in continua trasformazione, e con la scomparsa di Keaton si ridefinisce ancora una volta. Pochi giorni fa il mondo era un posto che includeva Diane Keaton. Ora è un mondo che non la include più. Di conseguenza, è un mondo più triste.
Tuttavia, ci sono ancora i suoi film. E la sua grande risata continua a riecheggiare nella mia testa.
Woody Allen recuerda a Diane Keaton en The Free Press https://t.co/w3gWp3ZB9f pic.twitter.com/6pVPyBY085
— Woody Allen Web (@WoodyAllenWeb) October 13, 2025
Immagine di copertina: LaPresse