Da quando è uscito Funny Little Fears, il suo primo album da solista dopo la pausa dai Maneskin, Damiano David è stato costretto a ricevere pareri discordanti.
All’estero viene trattato come una vera e propria popstar. I concerti del tour mondiale hanno spesso registrato sold out, viene invitato ai podcast più prestigiosi e i tabloid spettegolano sul presunto matrimonio con Dove Cameron.
In Italia invece, è stato punzecchiato più volte da articoli non così “sereni”. Quando ad esempio si era diffuso il bilancio della Måneskin Empire, la società che gestisce gli utili della band, alcuni siti avevano trovato spunto per definire la sua carriera un flop.
Peccato che quei dati si riferissero al 2024, ovvero quando Damiano David aveva all’attivo un solo singolo e la macchina promozionale attorno all’album non si era ancora accesa davvero.
Poi c’è stato chi era andato a spulciare le classifiche di vendita sottolineando che non si era aggiudicato posizioni così alte nella Billboard Hot 200, e altre frecciatine simili.
In realtà di dati che potevano certificare che Damiano stava avendo successo ce n’erano eccome ma, come spesso accade, parte della stampa italiana ha preferito portare avanti un racconto diverso.
La frecciatina di Damiano David ai giornalisti italiani
Ora Damiano David ha deciso di togliersi un piccolo sassolino dalla scarpa. Nelle sue storie di Instagram ha condiviso un post dove “stranamente” si parlava bene di lui. “La stampa italiana mi sta sostenendo??? – ha scritto Damiano – Cosa faccio adesso?”.
La reunion dei Maneskin è davvero così imminente?
Durante le tappe italiane del tour di Damiano, sotto palco, c’erano ovviamente anche gli altri componenti dei Maneskin. Rivederli insieme è bastato per far ripartire nuovamente i gossip su di loro.
Nel bilancio già citato si leggeva chiaramente che erano previsti concerti e attività dal vivo nel 2026, facendo ovviamente scaldare i fan che hanno subito sperato in una reunion, ma in seguito alcuni addetti ai lavori hanno precisato che quella era una frase piuttosto comune nei verbali del genere. Cosa succederà?
