In questa edizione de L’Isola dei Famosi, il vero colpo di scena non sono le prove estreme o gli scontri tra naufraghi, ma l’alto numero di ritiri. In appena tre settimane, sono già sette i concorrenti che hanno fatto le valigie. Ma cosa succede davvero a chi dice addio all’Honduras prima del tempo?
Quando ritirarsi costava 100.000 euro
Negli anni passati, lasciare il reality significava affrontare una penale pesantissima, ma oggi lo scenario è cambiato. A raccontarlo è stato Alex Belli, intervistato da Giorgia Semeraro e Gabriele Parpiglia, che ha ricordato cosa accadeva nelle prime edizioni targate Mediaset:
“Mai come quest’anno è L’Isola dei ritiri. Quando io ho partecipato dieci anni fa c’era una penale del ritiro altissima, ti passava la voglia anche solo di pensare di mollare”, ha spiegato. “Allora era 100.000 euro, nel mio contratto era quella la cifra. Ci pensi molto prima di andartene. Se molli viene Banijay a chiederti i 100.000 euro perché te ne sei andato.”
Una cifra capace di far passare ogni voglia di fuga.
Oggi niente penali, ma addio cachet (e visibilità)
Ma i tempi cambiano, e anche le strategie delle produzioni. Oggi chi si ritira non deve più pagare penali, ma perde tutto il compenso e viene tagliato fuori dalle ospitate in studio. A chiarirlo è stato Gabriele Parpiglia, sempre durante la chiacchierata con Belli:
“Sapete come funziona adesso? Ora se ti ritiri non prendi il tuo cachet. Esci e non prendi i soldi.”
Un caso emblematico? Quello di Angelo Famao. Il cantante, prima di partire, aveva già in agenda diverse serate e, dopo la vittoria dello scudetto del Napoli, la sua canzone è diventata una hit tra i tifosi. Alla fine, ha lasciato l’Isola in anticipo. “Con le serate guadagna dieci volte di più”, ha spiegato Parpiglia.
L’eliminazione delle penali potrebbe essere il frutto di una riflessione più ampia. Convincere i personaggi noti a firmare un contratto con penali da 100.000 euro è sempre più difficile, soprattutto se i cachet si sono ridotti nel tempo. Meglio, forse, un accordo più morbido: niente penale, ma niente soldi se ti ritiri.
Un compromesso che, però, non sembra bastare a trattenere i naufraghi, sempre più propensi ad abbandonare l’avventura per tornare alla vita vera – o alle serate ben pagate.
