Sono ormai trascorsi nove anni da quando Michael Schumacher rimase coinvolto in un terribile incidente sugli sci a Meribel, sulle Alpi francesi, costringendo il sette volte campione del mondo di Formula 1 a lottare tra la vita e la morte per alcuni mesi nell’ospedale di Grenoble. Ancora oggi l’ex pilota Ferrari è costretto a vivere sotto costante controllo medico nel massimo riserbo, come da richiesta della famiglia del campione, ma è un dettaglio in particolare a far riflettere in questi giorni.
Schumi aveva lasciato il mondo delle corse nel 2006, lasciando il suo sedile Ferrari al compagno di squadra Felipe Massa, salvo poi decidere di siglare un accordo milionario con la Mercedes per il suo grande ritorno del Circus della Formula 1 nel 2010.
Il testamento di Michael Schumacher: “Tutto può succedere”
Qualche mese prima il suo comeback, però, Michael Schumacher decise di redigere in gran segreto il suo testamento, nonostante avesse solo 41 anni. Il pericoloso mondo delle corse non è stato il fattore determinante per mettere nero su bianco le volontà del campione, bensì la costante paura di Michael che un banale incidente quotidiano e in cui chiunque può imbattersi potesse cambiare repentinamente la sua vita. A rivelare questo dettaglio era stato proprio Schumi in un’intervista rilasciata a una rivista tedesca nel 2010, poco prima di tornare sul sedile della Mercedes in F1: “Sì, ho fatto testamento perché sono un padre di famiglia. Ma non si tratta tanto della Formula 1, quanto delle cose che possono accadere nella vita di tutti i giorni”.
Parole che risultano quanto mai premonitrici di quello che sarebbe avvenuto qualche anno dopo, una volta appeso il casco al chiodo nel 2012.
Il sette volte campione del mondo decise, in quell’occasione, di lasciare tutto il suo patrimonio economico immobiliare, che ammontava a quasi un miliardo di euro, e anche il suo parco macchine curatissimo e lussuosissimo alla moglie Corinna e ai due figli Gina Maria e Mick Schumacher, che oggi sta seguendo le orme del padre correndo nella scuderia Haas in Formula 1.
Questi soldi sono stati utili ovviamente alla moglie Corinna per potersi poi occupare delle lunghe e costose spese mediche del marito, che viene assistito da una troupe medica 24 ore su 24, 7 giorni su 7 da ormai quasi dieci anni.
Immagine di copertina: LaPresse