Noemi torna a parlare di maternità e lo fa con una lucidità che taglia netto tra tabù e aspettative sociali. In pieno Nostalgia Indoor Tour, di cui RDS è orgogliosa di essere radio partner ufficiale, la cantante ha condiviso con La Stampa il suo punto di vista su un tema che la riguarda da vicino: la scelta – e spesso la necessità – di non diventare madre.
Pressioni sulla maternità, Noemi: “L’essere umano non è proprio così meraviglioso”
Racconta un episodio emblematico ascoltato da un’amica: “Ma sai che una signora mi ha detto che sono una mezza donna, perché sono sposata e ancora non ho un figlio?”. Una frase che, per Noemi, sintetizza bene quanto la pressione sulla maternità arrivi spesso proprio dalle altre donne. Lei lo ribadisce senza giri di parole: “Diventare madre è una cosa bellissima, meravigliosa. Però magari non per tutte… Intanto non tutti possono avere figli. E quando puoi, decidi comunque di far vivere un figlio in ’sto pianeta che è meraviglioso sul piano della natura, però diciamolo, l’essere umano non è proprio così meraviglioso…”.
Negli ultimi anni la cantante ha scelto di condividere parti difficili della sua storia personale: la rinuncia ad avere un figlio e il periodo psicologicamente complesso vissuto durante il suo ultimo Festival. “Prima che mi diagnosticassero la derealizzazione, io non sapevo nemmeno che esistesse. Non mettevo a fuoco le cose e pensavo di avere problemi alla vista… non credevo che la mia testa potesse tirarmi sto scherzo brutto”.
Quando le condizioni sono migliorate, ha capito quanto sarebbe stato prezioso trovare qualcuno che le raccontasse un’esperienza simile: “Quando sono stata meglio ho pensato quanto bello sarebbe stato avere qualcuno che mi raccontasse che aveva passato la stessa cosa e mi dicesse almeno un pochino che cosa si poteva fare. Così l’ho fatto io, sperando di aiutare altri, perché siamo molto bravi a farci male da soli”.
I giudizi, però, Noemi li conosce da sempre: prima “troppo grassa”, poi “troppo magra”. E oggi i social amplificano tutto. “Oggi fare i conti con il bullismo è tremendo perché con i social non ti puoi nemmeno più chiudere in cameretta, i bulli arrivano anche lì. Si dice che il bullismo lo devi combattere, devi essere più forte del bullo, ma io dico che è una stupidaggine. Puoi essere forte quanto vuoi, però se sei circondato da persone che non ti apprezzano, è difficile che scatti qualcosa in te. Quando mi sono fatta degli amichetti al mare, erano loro che mi facevano sentire bene, mi accettavano. E io non ero più timida, non ero più chiusa”.
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