Nella Riserva Biologica di Abufari, cuore verde dello stato di Amazonas, la speranza ha preso la forma di migliaia di piccoli carapaci che scivolano verso il Rio delle Amazzoni. Sono circa 4.900 le tartarughe Arrau (podocnemis expansa) rilasciate dagli agenti dell’Istituto Chico Mendes nell’ambito di un programma di conservazione che, da anni, protegge una delle specie più emblematiche e vulnerabili del Sudamerica. A rendere il momento ancora più simbolico, la presenza di un rarissimo esemplare albino, una piccola creatura chiara come la sabbia che si distingue tra le altre.
Brasile, la Riserva di Abufari salva le tartarughe Arrau: rilasciati quasi 5.000 esemplari
La riserva ospita una delle principali aree di nidificazione di questa specie, situata in una zona di protezione integrale. Qui le uova vengono monitorate, protette dai predatori e dalle attività illegali, fino alla schiusa. Il rilascio dei piccoli rappresenta il passaggio finale di un lavoro silenzioso ma fondamentale per la salvaguardia delle tartarughe giganti del Rio delle Amazzoni, minacciate da bracconaggio, inquinamento e perdita dell’habitat.
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Tra i piccoli che raggiungono l’acqua, c’è anche un esemplare albino che cattura l’attenzione: un’eccezione genetica che ricorda quanto fragile e prezioso sia l’equilibrio di questo ecosistema. La sua presenza diventa simbolo di un impegno più ampio, quello di proteggere ogni vita, anche la più rara, in un ambiente che continua a lottare contro deforestazione e crisi climatica.
Abufari resta un presidio essenziale in questa battaglia. Qui, ogni stagione, migliaia di tartarughe tornano a deporre le uova, affidando il futuro della specie a un ambiente ancora capace di garantire rifugio. E ogni rilascio è un passo avanti: piccolo, ma determinante, per la tutela della biodiversità amazzonica.
Foto: LaPresse.
