La Scozia fa un passo storico: il governo ha annunciato il sostegno a una legge che vieta in maniera permanente le corse dei levrieri, ponendo fine a una pratica sempre più contestata. L’iniziativa punta a tutelare il benessere dei cani, chiudendo un capitolo che da anni lega queste gare al gioco d’azzardo e a sfruttamenti vari.
Scozia: la proposta di legge per fermare le corse dei levrieri
A presentare la proposta è stato Mark Ruskell, deputato dei Verdi, e l’iter ha ottenuto l’appoggio unanime dei partiti. Il ministro dell’Agricoltura Jim Fairlie ha confermato che non saranno sufficienti semplici controlli o licenze più restrittive: il divieto sarà totale.
Le corse dei greyhound hanno una lunga tradizione nel Regno Unito, soprattutto nel dopoguerra, quando attiravano folle di spettatori. Ma dietro il fascino della velocità, spesso i cani venivano trascurati o maltrattati, e molti finivano abbandonati. Il settore era già in declino: l’ultimo cinodromo scozzese, il Thornton Stadium di Kirkcaldy, ha chiuso lo scorso marzo.
Anche Galles e Nuova Zelanda si uniscono per un futuro meno crudele
Anche Galles e Nuova Zelanda hanno preso provvedimenti simili, riducendo ulteriormente il numero di Paesi dove questa attività è legale. Oggi le corse dei levrieri sopravvivono solo in nove stati, tra cui Irlanda, Stati Uniti e Australia. In Italia, invece, la pratica è scomparsa dal 2002.
Secondo Unbound the Greyhound, coalizione composta da nove associazioni, dal 2017 quasi 4.000 levrieri sono morti nel Regno Unito a causa delle corse. Nonostante il Greyhound Board of Great Britain sostenga che il divieto sia superfluo, i sostenitori della legge ribadiscono l’obiettivo: garantire che nessun cane debba più soffrire per profitto o intrattenimento.
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