Tutto è nato da una simpatica domanda: “Se il fico d’India fa bene alla pelle, perché non usarlo per creare la pelle?”. Così due imprenditori, Adrián López Velarde e Marte Cazárez, hanno effettivamente deciso di provare nell’impresa di creare del tessuto di pelle dai cactus, uno dei simboli del loro paese: il Messico.
“Molte persone ci hanno accusato di essere pazzi – racconta Velarde –. Perfino gli ingegneri ci hanno detto che la nostra idea era irrealizzabile. Abbiamo risposto: ‘Ma come? Siamo in Messico, siamo messicani, quale materia prima abbonda qui? Il cactus. Cresce da solo e senza bisogno di grandi quantità d’acqua’. È lì che abbiamo iniziato a testare il fico d’India e, dopo diversi tentativi, siamo stati in grado di realizzare un materiale resistente”.
La pelle di cactus è sostenibile e biodegradabile
Rispetto alla pelle animale quella creata dal cactus viene prodotta senza utilizzare composti da agenti chimi tossici – come il bisfenolo A e ftalati – e per questo è più eco-sostenibile ed è pure biodegradabile.
“Un abito, una borsa, una cintura, un cinturino per orologio, una piccola libreria, una poltrona – spiega Cazárez –. Qualunque pelle può essere sostituita da questo tessuto. La pelle animale o quella sintetica possono essere sostituite dalle pelli vegetali, a beneficio dell’ambiente”.
Rispetto alla creazione con la plastica – non biodegradabile e inquinante – o con la pelle animale – non etico e con un forte impatto sulle riserve idriche e le aree verdi – i tessuti creati dal cactus cono cruelty free e amici dell’ambiente.
Foto di Anthony Lopez su Unsplash
