In Sicilia arriva un’innovazione che sembra uscita da un film sci-fi, ma che ha un obiettivo molto reale: proteggere il mare. Si chiama “Vongola” e non è un mollusco, bensì un sistema hi-tech che “ascolta” i fondali del Mediterraneo per monitorare in tempo reale la salute della biodiversità. Un progetto del PNRR che unisce scienza, tecnologia e tutela ambientale in modo totalmente nuovo.
Vongola: da dove arriva il nome e come funziona il nuovo orecchio hi-tech
Il nome è un acronimo di Visual and nOise-eNhanced AI Analysis for Marine Biodiversity MonitorinG, Observation and LeArning e dietro di lui c’è una rete di sensori acustici e videocamere collegati ad algoritmi di intelligenza artificiale. In pratica, un orecchio e un occhio subacqueo capaci di captare i suoni delle navi, le vocalizzazioni dei cetacei, i rumori di fondo e osservare ciò che accade sul fondale… per poi tradurlo in dati utili alla conservazione degli ecosistemi.
Il progetto — sviluppato da oltre 30 ricercatori tra fisici, biologi e ingegneri — è promosso dal Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia insieme alle università di Catania e Reggio Calabria e all’azienda Nadir Byte. Vongola lavora su tre siti pilota: il porto di Catania, lo Stretto di Messina e l’Area Marina Protetta del Plemmirio, con una rete di cavi lunga 40 km che arriva fino a 2.100 metri di profondità. È la prima infrastruttura del genere nel Mediterraneo e include il primo idrofono cablato nello Stretto di Messina.
A renderlo ancora più rivoluzionario è il sistema Distributed Acoustic Sensor, che transforma una fibra ottica in migliaia di microfoni virtuali grazie alla tecnologia laser. Il risultato? Una capacità di ascolto continua, non invasiva e altamente scalabile, pensata per accorciare il tempo tra raccolta dei dati e interventi di tutela.
Avviato nel luglio 2024 e ora in fase di verifica e calibrazione, Vongola verrà consegnato ufficialmente entro il 31 ottobre 2025. Intanto, raccoglie e analizza una quantità enorme di informazioni, combinando audio e video subacquei per identificare specie, rilevare attività umane e generare indicatori sulla salute del mare.
Vongola arriva il Sicilia: il racconto di progettisti e ricercatori
A raccontarlo è Alessia Tricomi, direttore del CSFNSM e coordinatrice del progetto, che spiega: “Il Mar Mediterraneo è un grande laboratorio per il monitoraggio sottomarino. Un luogo in cui fare ricerca d’avanguardia e sviluppare tecnologie innovative a servizio dell’ambiente e della tutela della biodiversità.”
E per Giorgio Riccobene, ricercatore INFN, questo risultato è qualcosa di speciale:
 “Un esperimento piccolo, ma anche un piccolo grande miracolo: nel giro di un anno abbiamo installato tre dispositivi diversi, con caratteristiche diverse e complementari. Analizziamo i dati in tempo reale con metodi analitici e con nuove tecniche di intelligenza artificiale, perché la massa di informazioni raccolte è enorme. Stiamo sviluppando algoritmi in grado di disambiguare il suono delle navi, quello geofisico e quello dei cetacei, per restituire indicazioni immediate su ciò che accade sott’acqua.”
Una conchiglia hi-tech posata sul fondo del mare, che ascolta per difendere il nostro ecosistema. E che potrebbe diventare un modello di sorveglianza ambientale per gli oceani di tutto il mondo.
Foto: iStock.
 
                       
              
 
 
  
  
  
  
  
  
                     
                     
                     
                    
            