Una buona notizia dal cuore dell’Amazzonia. Dopo anni di numeri drammatici, il Brasile registra finalmente un’inversione di tendenza sul fronte ambientale: la deforestazione è calata del 32,4% rispetto ai dodici mesi precedenti. A certificarlo è l’ultimo rapporto della rete MapBiomas, un progetto collaborativo che utilizza dati satellitari e intelligenza artificiale per monitorare con precisione lo stato di salute delle foreste brasiliane.
Deforestazione in calo: un segnale concreto
Il dato arriva come una boccata d’ossigeno non solo per l’Amazzonia, ma per tutto il pianeta. Il report evidenzia che il Brasile ha perso meno superficie forestale rispetto agli anni precedenti, in particolare nelle aree più colpite storicamente dall’avanzata dell’agricoltura intensiva, dagli incendi e dallo sfruttamento illegale del territorio.
Un calo del 32,4% rappresenta una riduzione significativa, che rompe un trend allarmante che andava avanti da tempo. Sebbene la situazione rimanga complessa, il risultato è un primo segnale tangibile che le politiche ambientali adottate stanno iniziando a funzionare.
Grazie all’elaborazione di immagini satellitari e all’impiego di algoritmi, MapBiomas riesce a misurare e mappare i cambiamenti ambientali con estrema precisione, offrendo uno strumento cruciale per governi, enti di controllo e attivisti.
I meriti del nuovo corso politico
Secondo molti osservatori, il calo della deforestazione non è casuale. Con il ritorno al governo di Luiz Inácio Lula da Silva, che ha posto l’ambiente tra le priorità della sua agenda, si è assistito a un rafforzamento dei controlli, delle sanzioni e delle strategie di tutela dei territori indigeni e delle aree protette.
Tra le misure più efficaci c’è stata la riattivazione dei controlli anti-deforestazione, l’aumento delle operazioni contro l’illegalità nella filiera agroforestale e il sostegno alla transizione ecologica in alcuni stati federali.
Nonostante il trend positivo, l’Amazzonia e le altre foreste brasiliane restano vulnerabili. Il report sottolinea come milioni di ettari siano ancora a rischio ogni anno, soprattutto per via delle attività minerarie e agricole non regolamentate.
Inoltre, altri biomi come il Cerrado – spesso dimenticati – continuano a subire perdite significative di vegetazione nativa.
Un segnale di speranza per il clima globale
Il Brasile rappresenta uno degli snodi fondamentali nella lotta alla crisi climatica. Con oltre il 60% della foresta amazzonica sul suo territorio, ogni passo avanti nella tutela ambientale brasiliana ha un impatto diretto sulla salute climatica dell’intero pianeta.
Il dato diffuso da MapBiomas, dunque, è un segnale di speranza. Ma anche un invito a non abbassare la guardia: la lotta alla deforestazione è lunga e richiede uno sforzo coordinato tra governi, comunità locali, aziende e cittadini.
Foto di Dylan Shaw su Unsplash