Il Principe delle Tenebre se n’è andato, ma la sua città non lo dimentica: un ultimo tributo tra cori, chitarre e commozione
Birmingham ha detto addio a Ozzy Osbourne come solo una leggenda del rock poteva meritare. Migliaia di persone hanno affollato Broad Street per rendere omaggio allo storico frontman dei Black Sabbath, scomparso il 22 luglio all’età di 76 anni. Non un silenzioso corteo funebre, ma una vera celebrazione della sua vita, della sua musica e del legame profondo con la sua città.
Una festa per l’addio a Ozzy Osbourne, come avrebbe voluto lui
Proprio come Ozzy aveva desiderato, la cerimonia è diventata una festa. Una fanfara composta da giovani musicisti ha intonato i suoi brani più iconici mentre il carro funebre attraversava la folla vestita di nero, con giubbotti di pelle e mazzi di fiori in mano. Il momento più intenso si è consumato al Black Sabbath Bridge, il ponte simbolico che porta il nome della band con cui ha riscritto la storia dell’heavy metal.
“È come perdere un fratello”, ha detto Tony Iommi, storico chitarrista dei Black Sabbath, visibilmente commosso nel ricordare il loro legame nato tra i banchi di scuola.
Sharon Osbourne, moglie e compagna di una vita, ha deposto dei fiori tra le lacrime, affiancata dai figli Kelly, Jack e Aimee. Toccante anche la presenza del sindaco di Birmingham, Zafar Iqbal, a testimoniare l’impatto che Ozzy ha avuto sulla comunità. Intanto la città si è trasformata in un gigantesco tributo: mostre, installazioni e file interminabili al museo cittadino dove i fan hanno lasciato messaggi, fotografie e lacrime.
Il funerale privato si è tenuto a Gerrards Cross, nel Buckinghamshire, alla presenza di amici e colleghi: da Elton John a James Hetfield dei Metallica, tutti uniti nell’ultimo abbraccio al “madman” che ha cambiato il volto del rock.
Ozzy Osbourne lottava da anni contro il morbo di Parkinson, ma non aveva mai smesso di sognare. Aveva da poco ritrovato i suoi compagni per un ultimo show a Birmingham, “Back to the Beginning”, che diventerà un film. L’incasso? Oltre 160 milioni di euro, interamente devoluti ad associazioni per bambini e alla ricerca sul Parkinson: Acorns Children’s Hospice, Birmingham Children’s Hospital e Cure Parkinson’s.
La sua autobiografia postuma, intitolata “Last Rites”, uscirà in autunno. E sarà un ultimo, definitivo grido di libertà.
Foto: LaPresse.