Ormai anche il grande pubblico ha imparato a conoscerlo. Lucio Corsi può risultare spiazzante per quanto sia diretto e genuino. E certo non ha cambiato atteggiamento per l’Eurovision: nonostante convincere una platea internazionale come quella del Song Contest sia una sfida più difficile, il cantante è rimasto se stesso proponendo uno show molto simile a quello fatto a Sanremo.
Stessa cosa vale per le interviste: Lucio ha sempre risposto alle domande dei giornalisti con grande tranquillità, non preoccupandosi se potesse risultare troppo naïf. Quando gli è stato chiesto, ad esempio, chi sono i suoi preferiti di questa edizione, lui ha segnalato i portoghesi NAPA, l’australiano Go-Jo e Tommy Cash. “Ci siamo visti prima in hotel”, ha detto Lucio. Ovviamente Corsi sarà stato al corrente delle tante polemiche che “Espresso macchiato” ha generato non appena è stato reso noto il suo testo, tutto incentrato sui cliché degli italiani.
Com’era prevedibile questo “endorsement” inaspettato ha generato qualche malumore. Molti siti si sono chiesti se questo apprezzamento per Tommy Cash – oltretutto ricambiato – possa in qualche modo svantaggiare Gabry Ponte che, in gara con San Marino, può contare sui voti degli italiani per risalire la classifica.
Le nuove polemiche su Lucio Corsi all’Eurovision
Una provocazione da parte di Corsi? Tutt’altro. Nella conferenza stampa dell’Eurovision il cantautore ha detto chiaramente che la musica non deve mai essere intesa come una gara, per questo le classifiche non l’hanno mai interessato.
Corsi sta vivendo questa esperienza dell’Eurovision con lo spirito giusto: tra video surreali e traduzioni del testo di “Volevo essere un duro” in più lingue, è riuscito a farsi conoscere e apprezzare dal pubblico europeo raccogliendo feedback molto interessanti. Non importa cosa dicono i bookmaker, è riuscito a esibirsi come voleva, senza cambiare nemmeno una virgola della sua proposta musicale. A suo modo, ha già vinto.
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