È da prima dell’inizio dell’estate che si parla del Festival di Sanremo 2026. In questi mesi sono state molte le indiscrezioni sulla kermesse, a partire proprio da un possibile cambio di location.
Dopo le decisioni prese dal TAR Liguria, sono emerse le ipotesi più diverse. Alcuni addetti ai lavori sostengono che la Rai abbia sempre bluffato per avere più potere nel braccio di ferro che si era creato con il Comune di Sanremo, ottenendo condizioni economiche migliori.
Ora sull’argomento è intervenuto anche l’autorevole Sole 24 Ore. Secondo la testata, l’accordo sarebbe vicinissimo. La data per l’ultimo incontro sarebbe fissata per il 2 settembre, anche se non è mai stata ufficialmente confermata (ma non si esclude che le conferme arrivino già nelle prossime ore).
Al momento la situazione sembra più distesa rispetto a come veniva descritta settimane fa. Certo, resta da capire come verrà gestita la richiesta inviata alla Rai da parte dei referenti delle case discografiche, che vogliono un aumento del rimborso spese previsto per ogni cantante in gara – “dai 65mila euro attuali”, spiega il Sole 24 Ore – dal momento che negli anni è diventato sempre più costoso portare gli artisti a Sanremo.
Nonostante questo, pare che “sulle condizioni economiche le divergenze sembrerebbero essersi perlopiù appianate”.
Sanremo 2026: ecco cosa potrebbe far saltare l’accordo
Più problematico, invece, il punto sulla “titolarità del marchio e del format”, che potrebbe spingere la Rai a far saltare tutto e spostare il Festival altrove. Se ciò accadesse sul serio, sono due le città che hanno reali chance di essere prese in considerazione: Napoli e Torino.
Ormai manca pochissimo: entro la prossima settimana sapremo per certo che ne sarà del Festival di Sanremo.