Alle Hawaii l’ennesima violenza contro la fauna marina sta indignando cittadini, ambientalisti e autorità. Un turista è stato ripreso mentre solleva e trascina una tartaruga verde – una delle iconiche honu, simbolo dell’ecosistema hawaiano e specie protetta – solo per scattarsi un selfie. Il gesto, avvenuto a East Honolulu, è stato diffuso su TikTok e in poche ore ha fatto il giro del mondo, diventando l’ennesima testimonianza dell’impatto devastante del turismo irresponsabile sugli animali selvatici.
Hawaii, turista solleva una tartaruga protetta per un selfie: indignazione mondiale
Il video mostra l’uomo afferrare la tartaruga per il guscio e trascinarla fino alla riva, mentre una donna lo filma senza intervenire. L’animale, disorientato e evidentemente disturbato, non ha alcuna possibilità di difendersi. Eppure le regole sono chiare: con le honu va mantenuta una distanza minima di 3 metri, un limite pensato per tutelare una specie già minacciata e spesso vittima di comportamenti invasivi. Le autorità ricordano inoltre che, se provocate, le tartarughe possono reagire con beccate molto dolorose: un segnale, l’ennesimo, che la natura non è un set fotografico.
La violenza di un selfie: tartaruga verde afferrata e trascinata alle Hawaii
L’episodio ha acceso ancora una volta i riflettori su un problema più ampio. Negli ultimi anni le Hawaii stanno affrontando un aumento dei casi di disturbo alla fauna marina, dalle tartarughe alle foche monache, tutte specie che richiedono rispetto e spazi adeguati per sopravvivere. Ogni violazione non è solo un atto incivile, ma un attacco diretto a un ecosistema fragile che vive già sotto pressione a causa dell’inquinamento e della crisi climatica.
Le autorità stanno ora indagando per identificare l’uomo, che rischia multe pesanti. Intanto, il video continua a circolare come monito globale: la bellezza dell’oceano non può essere piegata ai capricci di chi vuole un contenuto virale. La tutela degli animali dovrebbe essere un dovere collettivo, un impegno che parte da piccoli gesti di rispetto. Perché ogni volta che un animale viene molestato per un selfie, perdiamo un pezzo di quel patrimonio naturale che dovremmo proteggere, non sfruttare.
Foto: TikTok (itsbleuworld).
