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Tate McRae, l’intervista esclusiva con RDS: com’è arrivata al successo con ‘Greedy’ e il nuovo album ‘Think Later’

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Pubblicato il 22/01/2024
Di Team Digital
Tate McRae lintervista esclusiva con RDS com arrivata al successo con Greedy e il nuovo album Think Later


Tate McRae, la cantautrice classe 2003, ci ha rilasciato in esclusiva un’intervista nella quale ci racconta molto del suo brano “Greedy”, tra i più passati in radio e ovviamente presente nella nostra playlist RDS 100% Grandi Successi, e molte altre curiosità.


Tate McRae: rivedi l’intervista esclusiva


“Quest’anno è stato così surreale, è stato molto bello vedere tutte le cose fatte e ovviamente vedere l’album pubblicato è stato un grande sollievo e una cosa molto emozionante; quindi, sono molto elettrizzata all’idea di lavorare a nuova musica molto presto.” racconta Tate McRae raccontando del successo di “Greedy”.


Ma quali artisti o generi musicali l’hanno ispirata di più?


“Mi sento come se a volte la musica che ascolto è così diversa dalla musica che faccio. Mi ispiro a un sacco di musica diversa per la produzione, come The Weekend, molta musica rap per far sì che la mia sonorità sia quella che voglio.” risponde la cantautrice canadese.


Rivedi l’intervista completa sul nostro canale YouTube:




Le domande continuano: “C’è un momento che consideri una svolta nella tua carriera?”


“Penso che ci siano stati un sacco di momenti diversi nella mia carriera in cui ho cambiato un po’ la mia vita.” inizia a raccontare l’artista, ripensando anche al successo della sua prima hit uscita quando aveva solo 16 anni. “Penso a quando ho pubblicato ‘You Broke Me First’, quando avevo 16 anni, è stato davvero pazzesco, ma c’era anche il Covid che era in pieno svolgimento ed ero bloccata in casa come tutti; quindi, non ho potuto realizzare appieno il successo. Ma negli ultimi 6 mesi, dopo aver pubblicato ‘Greedy’, andare al Saturday Night Live, fare un sacco di performance credo siano stati come un ingrediente di lancio, è stato molto gratificante ed eccitante per avere la mia visione creativa ed essere in grado di metterla in scena per la prima volta nelle performance.”


Poi racconta della sua reazione quando “You Broke Me First” ha iniziato a spopolare:


“A 16 anni non avevo idea dell’industria musicale e di tutto ciò che stava accadendo, mi sentivo molto sprovveduta e ingenua e penso che tutto sia stato super eccitante e onestamente non riuscivo nemmeno a capire cosa stesse succedendo, perché non ne avevo davvero idea, quindi è stato molto bello vedere cosa è successo dopo ma è stato sicuramente scioccante all’epoca.”


E l’album? Qual è il messaggio che vuole trasmettere con il nuovo album?


“Penso che la più grande ispirazione è stata l’essermi innamorata di nuovo della musica pop e l’aver capito come approcciarmi allo scrivere canzoni da una prospettiva da ballerina in studio penso che sia stato un lato di me molto bello da scoprire e poi volevo anche parlare del sentimento di fiducia in me stessa e di sentirmi come una tipa tosta e penso che a volte ho ripreso l’idea dell’evasione e di voler lasciare il tuo corpo e fare cose folli a volte e così mi sento come se ‘vivi ora, pensa più tardi’ sia il mio motto per tutto l’anno, per tutto l’anno e mezzo in cui ho scritto l’album.” racconta McRae.


Poi le collaborazioni desiderate, il rapporto con i social media:


“Amerei lavorare con Rosalia, vorrei lavorare con Post Malone, con Noah Kahan, ci sono tantissime persone che potrei nominare.” risponde Tate McRae, per poi raccontarci il suo rapporto con i social media, un rapporto di amore e odio:


“Con i social media penso ci sia un rapporto di amore-odio, penso che la parte migliore sia la comunicazione diretta con i miei fan, così posso parlare con loro, sapere cosa piace a loro perché mi sento molto vicina a loro, ma sento anche che a volte è così malsano e che nessun essere umano dovrebbe paragonarsi a così tante persone ogni giorno, per cui penso che sia come limitare il tempo in cui si guardano le vite degli altri per farsi un’idea, ma anche parlare con i miei fan e capire che tipo di musica vogliono. Quindi è un po’ come una bilancia.”


Qual è il significato di “I Would Want Myself” nel ritornello di Greedy e perché i guantoni?


“‘I would want myself’ è una specie di sensazione di pura fiducia in me stessa, come se tu non mi dessi il rispetto o il trattamento che merito, ‘I would want myself’ e penso: sono una cattiva ragazza e mi sento come tale, una canzone di empowerment femminile, che era tutto ciò che volevo che venisse fuori.” racconta. E sui guanti da hockey, indossati nel video clip:


“È solo moda, penso che… Ho lavorato con la mia stilista Joni cercando di creare un look fresco per questo video, cercando di capire il mio lato femminile e maschiaccio e mettere i due insieme. Penso che non ho mai saputo come sentirmi super confortevole e qui stavo cercando di trovare quell’equilibrio. Così, quando lei mi ha detto: ‘Indossa solo quegli shorts e quel piccolissimo e stretto reggiseno’, ho risposto: ‘Wow, questo sembra 100% me!’ ed era strano e stravagante e volevo anche dei guanti perché ne ero ossessionata.”


Foto: cartella stampa.


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10 Giu 2020 - 12:57
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