La notizia della mamma incinta assunta al nono mese di gravidanza ha fatto il giro del web, e non solo. Dopo gli applausi, le rivendicazioni del ruolo lavorativo femminile, le congratulazioni e messaggi di stima all’empatico imprenditore è arrivato l’altro lato della medaglia. “E’ soltanto un’operazione di marketing“, si dichiara a gran voce. A farlo sono alcuni degli ex dipendendi di quella stessa azienda di Mestre.
Azienda che ha smentitio prontamente “E’ assolutamente tutto falso“. Resta il fatto che Martina Camuffo, 36 anni incinta al 9 mese, è stata assunta. Ed è una buona notizia. Ma tra quelle accuse spunta il post di Martina Congolato su Facebook, ex dipendente della “Creative Way“. Un racconto al vetriolo che ha raccolto oltre 2mila Like e 960 condivisioni.
La mamma assunta al nono mese? “E’ solo marketing”
“Ora, non sono solita postare discorsoni pesanti sul mio profilo, ma vorrei dire qualcosa in merito al tam tam buonista che si è generato alla notizia che una donna al nono mese di gravidanza è stata assunta in una agenzia che disegna siti web a Mestre. Fiorellini, uccellini, tutto bellissimo, ma come ex dipendente di questa azienda quello che posso dire è che ogni medaglia ha due facce. Sì perché nessuno ha indagato sul passato di questa web agency. Nessuno si è informato sul perché tra il 2014 e il 2016 se ne siano andati TUTTI i dipendenti, presi letteralmente in giro da un titolare intento a fare bella figura sui social network postando foto della propria auto sportiva, di orologi costosi e di viaggi in America e trascurando a livello professionale ed economico i propri dipendenti, dallo stagista alle figure più senior, versando gli stipendi a singhiozzo e rimandando con scuse futili e addirittura menzogne le liquidazioni del TFR. Quella in questione è una futura mamma e auguro il meglio a lei e al nascituro, ma anche i miei colleghi avevano lo stesso diritto di avere la stabilità e la sicurezza che un lavoro può offrire. Sto parlando di ragazzi, anche giovanissimi, con tanto entusiasmo e con tanta voglia di crescere, che hanno portato l’azienda a vincere svariati premi per l’innovazione e la creatività dei propri progetti. Se ne sono andati tutti, uno alla volta. È questa l’azienda-tipo da promuovere, da lodare? È gravissimo che nessun giornalista abbia fatto un minimo di ricerca sul passato dell’azienda prima di diffondere una notizia del genere. Potete immaginare l’amarezza che ho provato questa mattina leggendo i primi articoli su questa vicenda. E ora tornate a guardare Sanremo. Peace.”
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