In molti pensano che potrebbe cambiare il modo di usare Facebook. La nuova funzione che l’azienda di Mark Zuckerberg sta testando è stata ribattezzata downvote, ma c’è chi avverte di non scambiarla con l’anticamera del tasto dislike, le intenzioni per ora non sono quelle.
Facebook: la nuova funziona che sembra un dislike
Negli Stati Uniti alcuni utenti sono stati scelti per testare la funzione del downvote, ma se dovesse andare a buon fine Facebook potrebbe anche pensare di implementarla su tutti i profili del social network. A guardarla da vicino la featured non è altro che una nuova modalità per gli utenti di esprimersi sui contenuti che vedono nel loro newsfeed. Il tasto permette agli utenti di giudicare e valutare un singolo commento, marcandolo con tre tipologie: offensivo, fuori tema ma anche fake news.
L’ultima categoria dimostra l’attenzione che Facebook sta dedicando al tema delle notizie false. L’azienda di Palo Alto da mesi si è messa in prima fila per contrastare il fenomeno, così da rendere l’esperienza di informazione degli utenti più sicura e veritiera. Se gli utenti di tutto il mondo stanno leggendo la nuova funzione come l’anticipo del dislike, dai piani alti del social specificano che non è così. Un portavoce di Facebook, intervistato dal Daily Beast, ha negato che il “downvote” rappresenti un primo passo verso il tasto non mi piace: Stiamo solo sperimentando una funzione che consenta alle persone di fornirci dei riscontri sui commenti delle pagine pubbliche
Facebook is testing downvoting comments pic.twitter.com/SBOSQITotO
— Taylor Lorenz (@TaylorLorenz) 8 febbraio 2018
Il downvote rappresenta un passo decisivo verso il cambiamento e di certo un modo del tutto diverso di utilizzare la piattaforma. Se dovesse arrivare anche il tasto dislike il modo di vivere i social network potrebbe dare una scossa decisiva anche nel come ci si relazione con le altre persone. Gli studiosi, inoltre, hanno spesso evidenziato come la certezza di non poter essere giudicati male e, di converso, la certezza di poter essere solo apprezzati, tenda a rinchiudere le persone in una bolla emotiva a causa della quale, alla lunga, non sono più in grado di confrontarsi con le difficoltà e le emozioni negative che pure fanno parte della realtà della vita quotidiana.