Effetti collaterali da gruppi di WhatsApp. Perché i gruppi, a volte, vengono fraintesi e danno il via a ciò che Umberto Eco definì, le invasioni barbariche.
I fatti. Tutto nasce nel pavese, dove delle mamme avevano un gruppo su WhatsApp dedicato alla pallacanestro, o meglio dire, agli allenamenti e alle partite cui i figli erano coinvolti. Fino a questo punto -possiamo dire – è tutto nella norma. Ma nel gruppo c’era una voce fuori dal coro, ovvero una mamma 36enne che sarebbe poi stata esclusa dal gruppo WhatsApp in questione. A quel punto, apriti o cielo.
La mamma esclusa – stando a quanto riferisce Corriere.it – diventa stalker, e per la bellezza di un anno si accanisce contro la mamma che l’ha esclusa dal gruppo. Parole ingiuriose, telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte, fino ad arrivare al classico punto di non ritorno: una rissa in piena regola davanti alla palestra e – così pare – sotto gli occhi delle altre mamme oltre che dei figli. Ma una delle due ha la peggio.
Whatsapp: estromessa dal gruppo delle mamme diventa stalker
Morale. La 39enne che avrebbe escluso l’altra mamma (aprile 2015), finisce al pronto soccorso: le riscontrano la fuoriuscita dell’ernia e le danno 45 giorni di prognosi: così, la mamma ha presentato denuncia. Alla fine la 36enne (quella esclusa da WhatsApp) è stata condannata a sei mesi di reclusione per lesioni e stalking cui deve aggiungere 10mila euro per i danni morali. La donna condannata farà ricorso, perché – a suo dire – la verità sarebbe un’altra, ovvero il figlio escluso da feste e ritrovi oltre che a un prestito di denaro che avrebbe coinvolto direttamente le due mamme in questione.