S’intitolava ‘FACEBOOK E LA CENSURA: COSA C’È CHE NON VA IN QUESTA FOTO!‘. Cosa c’era che non andava? La fotografia incriminata – partiamo da un dato numerico – ha coinvolto una cosa come 9 milioni persone per il mondo.
Cos’era accaduto? Un bambino stava male e il papà cerca di confortarlo. La mamma del bambino, Heather Whitten, fotografa professionista, decide di immortalare questa dolcissima scena, ma il social network per ben due volte si impone e decide di censurarla. La sensibilità della rete è stata urtata e il popolo di Facebook, senza aver prima valutato la storia, ha deciso di segnalarla per ben due volte. Heather Whitten ha deciso di pubblicarla nuovamente, per la terza volta, denunciando la cecità degli utenti.
La mamma della foto censurata rinviata a giudizio
La fotografia – come scritto – fece il giro del mondo. Moralismo da una parte, cura di quei particolari intimi (se pur innocenti) dall’altra. Infine la censura. La fotografia, socialmente forte, è stata censurata più volte da Facebook, perché tali immagini ‘contravvengono le regole della community‘. Ma oggi arriva l’epilogo, o meglio, una parte dell’epilogo. La madre in questione, la fotografa Heather Whitten è stata citata in giudizio e per questo dovrà comparire dinanzi al giudice dopo la denuncia dei servizi sociali. Il motivo: incapace di sorvegliare l’immagine dei figli online, mettendoli di fronte a gravi rischi. La polizia locale aveva chiesto l’archiviazione del caso, ma di ben altro avviso è stato il dipartimento che cura gli interessi dei bambini. L’oggetto del contendere? Lei, che è madre di ben quattro figli, durante l’audizione allattava uno dei suoi gemelli senza coprirsi. Da qui l’accusa: ‘una madre negligente e prevaricatrice‘.
L’udienza intanto è fissata e lei Heather, ha avviato una raccolta fondi per sostenere le spese legali con apparente sollievo dal momento che – come dice lei – “Dopo tutti questi mesi finalmente avrò l’opportunità di dire la mia“. Da una parte lei, dall’altra la pubblica accusa. E se dovesse perdere? Se così fosse alla mamma fotografa e documentarista, non sarà concesso di lavorare con bambini così come con adulti vulnerabili. Non potrà adottare bambini e non potrà nemmeno chiederli in affido.
A questo punto, non resta che aspettare l’inizio della contesa, ovvero il prossimo 3 febbraio.
