Vacanze alle porte: perché – piaccia o non piaccia – tra non molto le scuole chiuderanno e i figli resteranno a casa. Qualcuno di loro, resterà con i genitori, altri con i nonni o con tate o babysitter. Ciò che non cambia, invece, è che i bambini staranno in compagnia dei loro compiti. A proposito di compiti, una madre americana dice basta ai compiti. Lei, Bunmi Laditan, non ne poteva più dell’eccessivo carico di lavoro a casa. Il suo post? Un trionfo…
La mamma si ribella. Basta compiti per la figlia: “Voglio che sappia che il lavoro non è la vita”
Mia figlia è a scuola dalle 8.15 della mattina alle 4 del pomeriggio tutti i giorni, qualcuno quindi può spiegarmi perché deve fare i compiti per altre due o tre ore una volta tornata a casa? Che senso ha fare i compiti fino alle 6.30, poi cenare e rilassarsi per un’ora prima di andare a letto? Non è importante il tempo da trascorrere in famiglia? Il tempo speso semplicemente a essere bambini rilassandosi a casa non è importante? O dovrebbe diventare una piccola ‘workaholic’ a soli 10 anni? Sapete che in Finlandia i compiti a casa sono banditi? – incalza ancora la mamma -. Sapete che, nonostante ciò, gli studenti hanno i punteggi più alti in Europa? I bambini non hanno bisogno di passare ore a fare i compiti per avere successo, ma ci comportiamo come se metterli di nuovo a sedere al tavolo della cucina dopo un’intera giornata passata a scuola possa essere normale. Non lo è. NON LO È. Mia figlia ha chiuso con i compiti. Se la scuola vuole punirla per questo, penso che inizierò ad informarmi su come farla studiare a casa”, conclude la donna. “Tutti vogliamo che i nostri figli crescano e abbiano successo nel mondo. Se da una parte credo nell’educazione, dall’altra non ho mai creduto, neanche per un secondo, che la scuola debba consumare la vita dei bambini. Non importa se un giorno andrà ad Harvard. Voglio che sia intelligente, completa, gentile, ispirata, generosa, spirituale e che trovi un equilibrio. Voglio che sia mentalmente e emotivamente sana. Voglio che sappia che il lavoro non è la vita, è parte della vita. Il lavoro non ti completerà. Non ti garantirà una famiglia, degli amici, una comunità, delle ricompense e l’essere una bella persona.